Un’atmosfera sospesa nel tempo
Il Capodanno in Giappone, Oshōgatsu, è un momento di quiete e bellezza, dove ogni angolo del Paese sembra respirare un’aria di rinnovamento. È un periodo in cui la frenesia quotidiana lascia spazio ad una calma solenne, scandita dal suono delle campane dei templi e dalle luci soffuse che decorano le strade. Il 1° gennaio, le famiglie si riuniscono, le tradizioni si intrecciano e il tempo sembra rallentare per accogliere il nuovo anno con rispetto e gratitudine. Un viaggio in Giappone in questo periodo ti avvolge in un’atmosfera unica, dove spiritualità, natura e cultura si fondono per creare un’esperienza indimenticabile.

Le tradizioni e curiosità del Capodanno giapponese, Oshōgatsu
Il Capodanno giapponese, Oshōgatsu, non è solo una festa, ma un vero e proprio viaggio nella spiritualità e nelle usanze di una cultura antica. Ogni gesto, ogni rituale, ogni piatto racconta una storia, un simbolo, un augurio per il futuro. Ecco alcune delle tradizioni più affascinanti che rendono questo periodo così speciale:
- Rintocchi delle campane (Joya no Kane): nei templi buddisti, le campane vengono suonate 108 volte alla mezzanotte del 31 dicembre. Ogni rintocco rappresenta uno dei desideri terreni che, secondo il buddismo, turbano l’animo umano. È un rituale purificatore che invita a lasciare andare il passato e iniziare l’anno con un cuore libero e puro.

- Hatsumode – La prima visita al santuario: nei primi giorni dell’anno, i giapponesi si recano nei templi o santuari per pregare, acquistare amuleti e talismani di buon auspicio e liberarsi dei vecchi, ormai “esausti”. È un momento di raccoglimento e speranza che coinvolge persone di tutte le età.

- Decorazioni di buon augurio: davanti alle case e ai negozi si vedono i tradizionali kadomatsu (decorazioni con bambù e pino) e i shimenawa (corde intrecciate con carta bianca). Entrambi servono a tenere lontani gli spiriti maligni e a invitare le divinità a portare fortuna per il nuovo anno.
- Osechi Ryori – I piatti del buon augurio: preparati in splendidi contenitori laccati, questi piatti non sono solo deliziosi, ma carichi di significati simbolici. Ogni ingrediente rappresenta un buon auspicio: dai gamberi per una vita longeva ai fagioli dolci (kuromame) simbolo di buona salute.

- Toshikoshi Soba – I noodles di fine anno: la sera del 31 dicembre si mangiano i soba, simbolo di longevità e resistenza. La loro forma lunga e sottile rappresenta la speranza di vivere a lungo e superare ogni difficoltà.
- Nengajo – Le cartoline di auguri: simili ai nostri biglietti natalizi, le nengajo vengono spedite per augurare buon anno a familiari, amici e colleghi. Molte di queste cartoline presentano illustrazioni dei vari simboli zodiacali, secondo il calendario orientale.

- Fukubukuro – Le borse della fortuna: per gli amanti dello shopping, i primi giorni dell’anno sono dedicati ai saldi speciali, con i misteriosi fukubukuro, sacchetti chiusi che contengono articoli a sorpresa venduti a prezzi scontati. È una tradizione che unisce l’emozione della scoperta alla fortuna.

- Otoshidama – I regali ai bambini: una delle tradizioni più amate dai più piccoli è ricevere una busta contenente denaro dai parenti. Questo dono simboleggia un futuro prospero.
- Hatsuhinode – Il primo sorgere del sole: molti giapponesi si svegliano presto (o restano svegli tutta la notte) per ammirare il primo sorgere del sole dell’anno. È un momento carico di spiritualità, che rappresenta un nuovo inizio e porta fortuna.
Un augurio che trascende i confini:
Il termine giapponese Shinnen, che significa letteralmente “anno nuovo”, è molto più di una semplice parola: è un augurio intriso di speranza, gratitudine e rinnovamento. In Giappone, non rappresenta solo l’arrivo del nuovo anno, ma simboleggia un momento di riflessione, di purificazione e speranza per un futuro migliore.
Questo augurio ha varcato i confini del Giappone, trovando spazio nelle celebrazioni di Capodanno in diverse parti del mondo. Dalle grandi città occidentali, dove si tengono festival dedicati alla cultura giapponese, ai piccoli circoli di appassionati di tradizioni nipponiche, tale augurio viene pronunciato con il desiderio di condividere un messaggio di pace, fortuna e rinnovamento. È un esempio perfetto di come un termine legato a una cultura specifica possa trasformarsi in un ponte tra persone di tutto il mondo, trascendendo le differenze culturali e geografiche, e creando legami profondi.
