Oggi vi portiamo in Spagna e più precisamente nelle isole canarie a Fuerteventura per raccontarvi cosa vedere e cosa fare. Questa isola si trova a soli 100 km dal Marocco ed è l’isola delle Canarie più vicino all’Africa. Le isole Canarie sono una meta ideale per i viaggi di nozze e in particolar modo l’isola di Fuerteventura.
Troverete molti luoghi romantici e strutture alberghiere che soddisfano le esigenze di molti. Le isole Canarie, rinomate soprattutto per il mare, offrono anche la possibilità di tour storici o escursionistici.
Come arrivare a Fuerteventura
Fuerteventura è raggiungibile comodamente con voli diretti dall’Italia.
Dall’aeroporto di Puerto del Rosario, si ha la possibilità di scegliere se noleggiare un’auto oppure raggiungere le diverse mete con autobus di linea. Le società di noleggio hanno il loro ufficio all’interno dell’aeroporto, sono società internazionali e spagnole. È certamente consigliato prenotare l’auto almeno una settimana prima della partenza per assicurarsi il modello e il prezzo migliore.
Clima a Fuerteventura
La scelta della zona in cui soggiornare dipende dalla stagione e dalle previsioni del vento nel periodo in cui decidete di fare la vostra vacanza.
In estate c’è vento forte, ed è per questo che difficilmente di giorno si soffre il caldo (27° T max) e non c’è bisogno dell’aria condizionata di notte. L’autunno è generalmente il periodo più caldo, caratterizzato da mare caldo e calmo e brezza marina. In inverno le temperature minime non scendono al di sotto dei 12° e la primavera è una stagione fantastica con temperature minime di 15° e massime di 20.
Solitamente le piogge, sebbene siano rare, sono concentrate tra novembre e febbraio, con fenomeni temporaleschi in tarda serata. Tuttavia, può soffiare un vento caldo e secco dall’Africa, che può ridurre la visibilità a causa della polvere o della sabbia dal deserto, e portare un caldo anomalo, che in genere dura due o tre giorni.
Le migliori spiagge di Fuerteventura
Fuerteventura possiede oltre 150 km di spiagge per godersi sole e brezza marina ed è stata dichiarata Riserva della Biosfera Se non amate il vento e vi piacciono le spiagge selvagge la scelta migliore è quelli di restare nella zona di playa la Concha, se invece preferite affittare ombrellone e lettino spiaggia la scelta migliore è quella di Caleta de Fuste e Playa de Jandia nel punto in cui prende il nome di Sotavento e Costa Calma, fino ad arrivare a Morro Jable.
Cosa vedere a Fuerteventura
Andiamo ora a scoprire cosa vedere e cosa fare a Fuerteventura. Sull’isola si trovano le rocce più antiche dell’arcipelago, esempi di sedimenti marini appartenenti all’epoca in cui non era ancora iniziato il processo di formazione delle Isole Canarie. Se siete interessati all’argomento esiste un museo ad Antigua, il Museo del Queso Majorero. Non fatevi trarre in inganno dal nome, una parte del museo è dedicata alla storia orografica dell’isola con la sua flora e fauna.
L’isola è caratterizzata da piccoli e tranquilli villaggi di pescatori, dove godere di un’ottima cucina Canaria e spagnola. I villaggi dell’entroterra si contraddistinguono per i tipici mulini a vento e edifici dell’epoca coloniale. Nell’entroterra dell’isola sono presenti grandi serre in cui vengono coltivati ortaggi e aloe vera lavorata sul territorio per ottenere prodotti cosmetici. Inoltre, come nelle altre isole, sono presenti testimonianze archeologiche, musei di arte mahorera e musei di cultura e storia dell’isola.
Grazie ai suoi paesaggi incontaminati, alla limpidezza del cielo e all’illuminazione naturale è possibile osservare un meravigliosa volta celeste e riuscire a vedere in maniera nitida le costellazioni.
Fuerteventura è una delle zone deserte e semi-desertiche più grandi d’Europa ed è un luogo privilegiato per lo studio delle zone vulcaniche. Troverete coste rocciose e spiagge bianche o di sabbia vulcanica, spiagge meravigliose circondate da dune di sabbia che si estendono per km lungo la costa orientale e sud occidentale.
Cosa fare a Fuerteventura
Ci sono molte attività che si possono fare a Fuerteventura. Una di queste è il trekking. Esistono numerosi sentieri segnalati come ad esempio sulle Dune di Coralejo o sulla montagna della Caldera sull’isola di Lobos, Ermida de la Virgen de las Penidas e Gran Valle a Cofete. Un’altra escursione che potete fare sull’isola è un tour in quad sulle dune di Coralejo e sul vulcano Tindaya. Per i professionisti della bici esistono dei tour in Mountain bike di livelli difficili. Le attività per le famiglie invece possono spaziare da passeggiate a cavallo, surf da onda, wind surf e kite surf sulla spiaggia.
Gli appassionati di Golf potranno praticare nei numerosi campi in tutte le stagioni, perché a Fuerteventura piove di rado. I migliori campi da golf si trovano a Caleta de Fuste, il Fuerteventura Golf Club, il Salinas Golf Club de Antigua e il Playtas golf a Las Playtas. I campi tutti a 18 buche sono circondati da ville o da hotel a 4 e 5 stelle e si trovano a breve distanza dell’aeroporto.
Sull’isola non mancano i centri benessere dove rilassarsi e godere di ottimi massaggi, ad esempio il centro benessere dell’hotel Tindaya a Fuerteventura e del Barcelo Jandia Palace a Caleta de Fuste che abbiamo testato personalmente.
L’isola è tranquilla e la gente ospitale. Tante attività sono gestite da Europei che hanno deciso di investire e trasferirsi in questo luogo che gode di clima mite tutto l’anno.
Corralejo
I giovani amano l’atmosfera vivace di Corralejo, il centro più animato dell’isola, ma anche Morro Jable e Costa Calma, dove è presente il ristorante B-side cafè Fuerteventura sulla spiaggia sotavento, a gestione italiana in cui poter gustare piatti italiani e spagnoli a lume di candela con vista mare. Per le serate di musica dal vivo potrete recarvi a Caleta de Fuste.
Da Corralejo è possibile raggiungere in breve tempo isola di Lobos, riserva naturale protetta di origine vulcanica e dai bellissimi fondali marini, prende il nome dalle foche monache (lobos de mar, lupi di mare, così chiamate popolarmente dagli abitanti), che un tempo popolavano l’isola.
Anche l’isola di Lanzarote dista solo 15 minuti di traghetto dal porto di Corralejo.
Andiamo negli Stati Unitid’America , per un viaggio on the road, alla scoperta gli alcune zone del nord ovest, un po’ meno conosciute da noi italiani: quelle che da Denver portano a Rapid City.
Partiremo proprio da Denver per raggiungere Rapid City, dalla capitale del Colorado attraverseremo a nord lo stato del Wyoming con la sua capitale Cheyenne per poi arrivare in South Dakota.
Denver è la porta di accesso dall’ Europa per gli Stati del Colorado, Wyoming e South Dakota. L’aeroporto internazionale di Denver è infatti ben servito da molte compagnie aeree Europee e Americane con voli diretti dall’Europa e può essere il giusto partenza per un viaggio USA.
Abbiamo studiato un itinerario di 6 giorni che può essere considerato una parte di un viaggio più lungo o un piccolo assaggio del vero West Americano
Da Denver a Rapid City: ITINERARIO DI VIAGGIO
Prima di partire per qualunque viaggio negli States, che sia di gruppo o privato, ricorda di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria e una polizza annullamento, indispensabili soprattutto nei viaggi a lunga percorrenza.
Giorno 1: Denver
Il tuo viaggio da Denver a Rapid City comincia con un volo dall’Europa, che arriva quasi sempre in serata. Per questo primo giorno dopo l’arrivo in aeroporto, ritirerai i bagagli e ti dirigerai all’ufficio di noleggio per ritirare l’auto che hai affittato e che ti servirà per tutto il viaggio. Le compagnie di noleggio sono molte. Le nostre preferite per gli Stati Uniti sono Alamo e Hertz. Conviene sempre prenotare l’auto dall’Italia affinché le tariffe includano tutte le assicurazioni necessarie.
Una volta ritirata la vettura comincerai il viaggio on the road negli Usaguidando verso il centro città che dista circa 30 minuti. Guidare negli Stati Uniti non è difficile, ricorda però che le vetture sono tutte col cambio automatico. Avendo a disposizione pochi giorni per visitare la città la migliore scelta per l’hotel in cui soggiornare è che si trovi in centro a Denver Downtown.
DORMIRE A DENVER –> 11TH AVENUE HOSTEL: una delle migliori scelte in cui soggiornare nel centro di Denver. Questa struttura si trova in una posizione strategica, a pochi passi dallo State Capitol e dal Denver Art Museum.
Questa è una città vivace, giovane e ricca di opere artistiche. Il simbolo per eccellenza è una grande statua di un orso blu alto 12 metri appoggiato alle vetrate del palazzo del congresso. Il suo centro si sviluppa intorno al 16th Street Mall, un viale pedonale lungo un miglio nel quale si trovano numerosi caffè all’aperto e negozi. Non mancano di certo i birrifici artigianali dove degustare birra e mangiare un boccone.
Quindi se non sarai troppo stanc* dopo un volo intercontinentale, incomincia il tuo viaggio con una piccola passeggiata sul viale pedonale del centro ed entra in un birrificio per una cena in vero stile americano.
Giorno 2: Denver e Red Rocks Amphitheater
In questa seconda giornata andrai alla scoperta di Denver e dei suoi dintorni. Questa città vanta 300 giorni di sole l’anno, cieli azzurri e straordinari panorami montani. Si trova ai piedi delle maestose montagne rocciose a 1609 m sul livello del mare, esattamente un miglio e per questo soprannominata THE MILE HIGH CITY.
Cosa non devi assolutamente perdere nel tuo viaggio da Denver a Rapid City?
Concediti una visita al Colorado State Capitol, il campidoglio, la sede governativa del Colorado. Un edificio in stile neoclassico con la cupola ricoperta in foglia d’oro. Sulla scalinata che porta all’ingresso troverai una scritta su un gradino che segna il miglio esatto di altitudine sul livello del mare.
Vai poi Larimer Square, una delle piazze storiche del centro con case in stile vittoriano e localini dove mangiare o bere una buona birra.
Se ami i graffiti osserva bene i palazzi in Larimer Street perché ne troverai di davvero belli!
Se invece vuoi fare un tuffo nel passato non perdere Union Station col suo sapore vintage. All’interno della stazione sono presenti ristoranti e negozi.
Nel pomeriggio prendi l’auto e raggiungi in circa 20 minuti il Red Rocks Park & Amphitheater. Questo anfiteatro naturale situato tra rocce rosse ti lascerà senza parole. Mi raccomando controlla se nel periodo del tup viaggio ci siano concerti perché vale la pena assistere ad un concerto in questo luogo incredibile!
Torna in città e passa la serata a zonzo a Lower Downtown tra birrifici artigianali e movida.
Giorno 3: Cheyenne e Fort Laramie
Dopo avere lasciato la camera e fatto colazione parti alla guida della tua auto in direzione di Cheyenne che dista circa 1 ora e mezza di strada.
Cheyenne è la capitale del Wyoming ma in realtà non è particolarmente grande. Ad ogni modo il suo centro storico è molto interessante e ti farà immergere completamente nella atmosfera western dei cowboy.
Vai alla ricerca dei big boots, i grandi stivali pitturati a mano da artisti locali, nella città se ne contano più di 25.
Passeggia sulla Cheyenne Depot Plaza, una piazza molto bella e ricca di edifici storici. Su questa piazza troverai il Cheyenne Depot Museum, lo storico grande magazzino della Wrangler e il The Albany, un edificio storico risalente al 1905 che prima ospitava un hotel e adesso un ristorante/pub.
Ami treni e locomotive? In questo caso vai a Holliday Park, dove ti aspetta la locomotiva a vapore Big Boy, un prezioso esemplare di locomotiva a vapore della Union Pacific risalente al 1941. Queste locomotive avevano particolari ruote costruite per percorrere una specifica tratta tra Utah e Wyoming. Prosegui poi in direzione nord verso Fort Laramie a circa due ore di strada da Cheyenne. Sistematevi in Hotel dal gusto western e passa la serata come un vero cowboy.
Giorno 4: Fort Laramie e Hot Springs
In mattinata dedica un paio d’ore alla visita di Fort Laramie. La visita a questo forte del Wyoming è molto affascinante sia per il significato storico della struttura che per la bellezza degli edifici, alcuni dei quali completamente ristrutturati con arredi e oggetti originali dell’epoca. L’ingresso è completamente gratuito e puoi esplorarlo in autonomia, curiosando tra le abitazioni degli ufficiali, le antiche baracche dei soldati, e l’ufficio postale.
Se ami la storia americana rimarrai estasiat* da questo luogo! Nel primo pomeriggio riparti in direzione Hot Springs. Il viaggio dura circa due ore e mezzo ma i paesaggi che ti accompagneranno tra Wyoming e South Dakota non ti faranno guardare l’orologio.
La città di Hot Springs è rinomata per le sorgenti di calde acque minerali che nascono nel Fall River Canyon. La città è situata in un canyon di arenaria ed anche i suoi edifici sono di pietra arenaria in stile classico di inizio secolo. Fermati qui per la notte e rigenerati dopo una giornata di emozioni!
DORMIRE A HOT SPRINGS –> DOUBLETREE BY HILTON: un bellissimo hotel dell’Arkansas che offre viste sul lago Hamilton, una piscina e un campo da pallavolo. Situato a 8 km dall’Hot Springs National Park.
Giorno 5: Custer State Park
Di prima mattina parti alla volta del Custer State Park. Questo è uno dei più grandi parchi statali non solo del South Dakota ma di tutti gli Stati Uniti.
Avrai la possibilità di osservare gli animali allo stato brado, in particolare i bisonti. Questo, infatti, è il loro regno e girano liberi per le praterie senza paura di macchine e visitatori. Il parco è aperto tutto l’anno ed il costo dell’ingresso per i veicoli è di 20$
Uno dei modi migliori per visitare il parco è percorrere la strada panoramica Wildlife Loop: su questo percorso vedrai da vicino i bisonti, le antilocapre, i cani della prateria, e godrai dei panorami del parco senza fare alcun tipo di fatica.
La strada è lunga 29 chilometri ma con le soste per le foto e le passeggiate impiegherai almeno un’ora e mezzo per percorrerla tutta. Attenzione: se vuoi avere la certezza di incontrare gli animali devi scegliere le prime ore del mattino. All’interno del parco sono presenti anche altre due strade panoramiche molto belle.
La Needles Highway, definita la strada impossibile, per la conformazione particolarmente impervia del territorio è lunga poco più di 22 chilometri. Si sviluppa fra tornanti e tunnel incastonati fra rocce e foreste. Per percorrerla tutta necessiterai almeno di un’ora ma non ti deluderà: incontrerai spettacolari tunnel scavati nella roccia. Dopo aver trascorso la giornata alla scoperta di questo meraviglioso parco potrai guidare fino a Rapid City che raggiungerai in circa 40 minuti. Sistemati in hotel e scopri questa piccola cittadina.
DORMIRE A RAPID CITY –> GRAND GATEWAY HOTEL: un bellissimo hotel con piscina coperta, vasca idromassaggio, ristorante e casinò. Il centro di Rapid City dista 6 Km e in struttura potrai dilettarti in tantissime attività.
Giorno 6: rientro in Italia
In questa ultima giornata puoi rilassarti ed effettuare gli ultimi acquisti prima di riprendere un volo direttamente da Rapid City, in connessione con molti aeroporti statunitensi.Se invece volessi continuare il viaggio, in questa zona si trovano il Monte Rushmore con le famose facce dei presidenti, il Crazy Horse Memorial e il parco delle Badlands.
Vuoi organizzare un itinerario del genere ma non sai da dove cominciare? Nessun problema! Compila il form e contattaci, siamo qui per dare forma al viaggio dei tuoi sogni!
Stai cercando una meta europea facilmente raggiungibile e visitabile in poco tempo? Sappi che puoi visitare Copenaghen in 3 giorni, sfruttando ad esempio uno dei numerosi ponti del 2023. Si tratta della meta perfetta per una fuga breve ma intensa.
Abbiamo preparato per tre un itinerario su cosa vedere a Copenaghen in 3 giorni, dove dormire per muoverti in tutta comodità e come raggiungere la capitale europea dall’Italia. La pittoresca capitale della Danimarca è infatti una soluzione ideale: una città di dimensioni non troppo grandi, comoda da girare anche a piedi e comoda per gli spostamenti.
Quando visitare Copenaghen
Essendo Copenaghen una capitale del Nord, i mesi invernali sono quelli decisamente più freddi ma anche i più affascinanti. Il periodo natalizio, infatti, è veramente magico con tutte le luminarie a cui i danesi dedicano amore e passione.
Il periodo migliore è quello della tarda primavera, momento dell’anno in cui in temperature non sono troppo basse e la natura sboccia in un tripudio di colori magnifici. Se sei una persona particolarmente freddolosa, meglio scegliere il periodo più caldo, ovvero quello che va da giugno ad agosto, in cui le giornate si allungano e si può godere di molte più ore di luce, e di calore.
Come arrivare a Copenaghen
Se stai creando il tuo itinerario per visitare Copenaghen in tre giorni, sappi che puoi raggiungere la capitale daneseprenotando un volo diretto dall’Italia. Partono da Milano, Bergamo, Bologna e Roma. Tra le compagnie aeree più economiche per questa tratta c’è Ryanair. Gli aerei atterranno all’aeroporto internazionale di Copenaghen conosciuto anche come Kastrop.
Come raggiungere il centro di Copenaghen
Il modo più veloce per raggiungere il centro città di Copenaghen è la metro. La stazione si trova al Terminal 3, vicino alla hall degli arrivi e il servizio è attivo 7 giorni su 7, 24 ore al giorno. Durante le ore di punta dall’aeroporto parte un treno ogni 4-6 minuti e ogni 15-20 minuti durante la notte, il viaggio dura circa 15 minuti. Se vuoi visitare Copenaghen in 3 giorni questo sarà sicuramente il mezzo che utilizzerai di più, il biglietto costa 3,21 € ma ti consiglio di acquistare la Copenaghen Card sul nostro shop online. La card ti dà diritto a viaggiare per 1, 2, 3 o 5 giorni su tutti i mezzi pubblici della città.
Dove dormire a Copenaghen
Prima di passare all’itinerario e a cosa vedere a Copenaghen, cerchiamo di capire dove dormire. La città è nota per i costi piuttosto elevati ma è comunque possibile trovare un buon compromesso tra qualità, ubicazione dell’alloggio e prezzo. Prenotando coon largo anticipo è possibile risparmiare qualcosa.
Indre By è il centro di Copenhagen e dormire qui offre sempre numerosi vantaggi, in quanto potrai apprezzare sia la parte antica della città che godere della movida danese e dello shopping senza dover fare troppa strada dal tuo Hotel. Se invece vuoi risparmiare, scegli il quartiere di Vesterbro a sud-ovest del centro, una zona recentemente ristrutturata che vanta sistemazioni più economiche e una ricca vita culturale. Gli alberghi di questa zona sono fra i più economici della città.
Ecco comunque tre sistemazioni che ti consigliamo nel centro di Copenaghen:
MOTEL ONE COPENAGHEN: una caratteristica struttura in stile danese ispirata agli anni 50, dall’atmosfera casalinga. La colazione è disponibile con un sovraprezzo.
GENERATOR COPENAGHEN: un hotel situato a 150 metri da Piazza Kongens Nytorv, la principale della città, e a 5 minuti dalla fermata della metropolitana. Dispone di camere con bagno privato o in comune, arredi moderni e anche qui la colazione non è inclusa ma disponibile a pagamento.
CITY HOTEL NEBO: situato nei pressi della stazione centrale di Copenaghen, quest’hotel include la colazione a base di prodotti freschi locali ed è in una posizione strategica.
Itinerario di 3 giorni: cosa vedere a Copenaghen
Abbiamo preparato un itinerario di 3 giorni per poter sfruttare al meglio il tempo a tua disposizione e riuscire a visitare i luoghi più belli della città. Eccolo.
GIORNO 1:
Partenza con volo dall’Italia e arrivo a Copenaghen, presumibilmente in tarda mattinata Il primo giorno concentrati sul centro di Copenaghen. Puoi decidere di percorrere la città in bicicletta o a piedi, qualsiasi sia la tua scelta sarà divertimento assicurato. Per immergerti completamente nell’atmosfera della città, parti daNyhavn, il canale principale. Il Canale è uno degli angoli più suggestivi della città, con le sue caratteristiche case colorate che si riflettono nell’acqua. Non riuscirai a smettere di fotografarlo. Durante le giornate di sole questo è un luogo dove c’è molto movimento: persone sedute ai bar e indaffarate agli attracchi delle barche.
Vai poi in direzione ovest verso il centro della città di Copenaghen chiamata Indre By. Passa da Strøget, il viale dello shopping e dei negozi, e da Gråbrødretorv una graziosa piazzetta. Prosegui poi per la Rundetårn, una torre rotonda, originariamente osservatorio astronomico.
Non perdere uno dei luoghi più visitati di Copenaghen: il Rosenborg Slot. Questo meraviglioso castello ti incanterà e trasporterà in un’atmosfera magica. I giardini che lo circondano sono altrettanto caratteristici e durante la stagione estiva sono gremiti di persone che si godono un pasto al sole.
Per concludere la tua prima giornata manca solo uno dei simboli più iconici di Copenaghen: la sirenetta. C’è chi si emoziona davanti a questa statua e chi invece la trova priva di fascino. Non puoi però perdere l’occasione di fotografare la rinomata statua. Durante il tuo percorso per raggiungere la sirenetta di Copenaghen visita anche il Kastellet, un’antica fortificazione militare davvero particolare.
Al termine di questa giornata rientrerai in hotel con soddisfazione, per avere visitato le attrazioni principali del centro storico di Copenaghen.
GIORNO 2
Parti alla scoperta di un’altra interessantissima parte della città! Comincia da un quartiere davvero bizzarro: Christiania. Si trova nel cuore di Copenaghen, è una comunità anarchica autogovernata dal 1971. Nel quartiere vivono circa 1000 persone ed è ormai una meta turistica con bancarelle e chioschetti di hashish. Importante ricordare di non fare fotografie all’interno di Christiania, soprattutto nell’area di Pusher Stree, perchè è proibito.
Prosegui poi per Christianborg Slot, dove si trova la sede del parlamento danese. Il palazzo si trova su una piccola isola chiamata Slotsholmen. Puoi visitare il castello e tra i principali luoghi aperti al pubblico ci sono anche le gloriose sale di ricevimento reali, le rovine dell’XI secolo e la cucina reale, che puoi vedere separatamente o con un biglietto unico. Se hai abbastanza tempo, sali sulla torre per una bella vista dall’alto!
A breve distanza, dall’altra parte del canale, si trova l’affascinante quartiere di Christianshavn, caratterizzato da pittoresche casette in stile diciannovesimo secolo. Non perdere la grande chiesa barocca con la sua guglia a spirale esterna, una delle più importanti attrazioni della Danimarca, la Vor Frelsers Kirke. Sali sulla sommità della guglia, è un’emozione e la vista da qui è magica!
Se vuoi fare un’esperienza diversa per pranzo vai a Papirøen. Tra montagne di vecchi containers si staglia un’enorme struttura bianca, un vecchio capanno industriale di fronte alla splendente Opera House. Questo luogo ospita il più grande complesso di street food della nazione. Troverai una grande varietà e tipicità di cibi tipici a prezzi abbordabili. Non perdere l’occasione di visitare l’Opera House, un moderno edificio di grande importanza.
Anche se sei ormai una persona adulta, dedica il resto della tua giornata ai Giardini di Tivoli.Questo è molto più di un parco divertimenti, è pura magia! Tivoli incanta grandi e piccini dal 1843, anno della sua apertura, proprio nel centro di Copenaghen. Ti immergerai in un mondo di fiabe, terre esotiche e giochi da brivido. Mille cose da fare e da vedere, Hans Christian Andersen compreso! Se ami l’adrenalina sali sulle montagne russe e su uno dei calcinculo più alti del mondo. Il prezzo di ingresso varia a seconda della tipologia di biglietto. L’ingresso semplice (senza accesso alle giostre con la possibilità di acquistare poi i biglietti per le singole attrazioni dalle macchinette all’interno del parco) costa circa 18€ per gli adulti e 8 per i bambini tra i 3 e i 7 anni. Il biglietto illimitato, invece, costa circa 48€.
GIORNO 3
L’ultimo giorno, in cui solitamente i voli ripartono per l’Italia ad ora di pranzo, goditi gli ultimi angoli di Copenaghen cominciando con una buona colazione, fai ancora qualche breve passeggiata e poi chiudi le valigie e avviati verso l’aeroporto. Nel pomeriggio tornerai a casa, felice di aver vissuto un weekend pieno, diverso dal solito e sicuramente indimenticabile.
Se vuoi girare Copenaghen in autonomia e comodità, ottimizzando il tempo, ti consigliamo di affittare un’auto. Tutti e tre gli hotel indicati dispongono di parcheggio, potrai noleggiarla al tuo arrivo in aeroporto e riconsegnarla prima della partenza del volo di ritorno. Se vuoi partire senza pensieri sottoscrivi per il tuo viaggio un’assicurazione viaggio e una polizza annullamento. La prima ti servirà in caso di perdita o furto del bagaglio o cure mediche che esulano dalla nostra copertura sanitaria europea, mentre la seconda è utile a non perdere i soldi spesi nel caso tu non riuscissi più a partire per la vacanza.
Cose ne dici? Ti abbiamo incuriosito? Seguici sui social e sul nostro canale Youtube per altri consigli di viaggio o contattaci per richiedere un itinerario personalizzato in base alle tue esigenze, sapremo creare la vacanza dei tuoi sogni e tu non dovrai preoccuparti di nulla, se non di fare la valigia e partire!
Le Florida Keys sono una lunga serie di isole collegate dalla US1, e si trovano nella punta più a sud della Florida. Per tanto tempo sono state considerate un luogo mitico e il mistero che si era creato attorno ad esse ha attratto nei secoli esploratori e imprenditori, pirati e presidenti, artisti e autori.
Un po’ di storia delle Florida Keys
Ponce de Leon, durante la sua spedizione del 1513, affascinato dalle forme tortuose di queste isole le nominò “Los Martires” (i martiri). Hanry Flager cercò di estendere su queste isole la sua ferrovia come proseguimento della grande ferrovia della costa Est ma nel 1935 l’urgano “Labor Day”, chiamato anche “The Storm of the Century”, demolì il suo sogno dopo 23 anni di lavori.
Le figure letterarie di Hemingway e Tennessee Williams trovarono nelle Keys una musa ispiratrice e immortalarono le piccole e graziose isole nella prosa.
Ancora oggi le Florida Keys mantengono uno stile di vita rilassato che accoglie visitatori di ogni genere, sia che cerchino l’ispirazione o semplicemente una fuga dalla quotidianità.
Viaggiare verso le Florida Keys
Il modo migliore per raggiungere le Florida Keys è in auto da Miami. Ti conviene quindi prendere un volo su questa città da una delle principali città italiane o europee, e una volta qui affittare un’auto con cui percorrere gli ultimi 250 Km che ti separano da Key West.
Il viaggio in auto sulla US1 è di per sé un viaggio pittoresco attraverso caratteristici villaggi di pescatori e comunità stravaganti.
Ad accompagnare il viaggio le invitanti acque cristalline dell’oceano Atlantico e le luccicanti baie della Florida. Durante il percorso verso sud, la sosta su ogni isola che tocca la Highway, offre la propria serie di avventure uniche:
KEY LARGO: qui si può fare snorkeling o immersioni sulla coloratissima barriera corallina e se non ami nuotare potrai salire a bordo di imbarcazioni dal fondo di vetro e godere delle bellezze sottomarine senza bagnarvi.
ISLAMORADA: non perdere l’occasione di nuotare con dei giocosi delfini o di dare da mangiare ai “tarpon” enormi pesci. Qui sarà anche possibile partecipare a divertenti gare di pesca.
MARATHON: adatta a famiglie, una delle attività più richieste è lo snorkeling sul Sombrero Reef, a solo circa 12 km da Key Colony Beach. Due importanti luoghi da non perdere sono il Seven Mile Bridge e il sito storico di Pigeon Key. Il famoso Seven Mile Bridge è il ponte più lungo della Overseas Highway, appunto sette miglia, circa 11 km. La maestosità di questa costruzione è stata anche il set cinematografico di svariati film: tra i più famosi Mission Impossible 3, La casa dei fantasmi, Licenza di uccide e molti altri. Pigeon Key invece è stata inserita nel National Register of Historic Places poichè ospita edifici centenari e un museo che racconta della costruzione della ferrovia Key West Extension, comunemente chiamata Oversea Railway perché si estende per oltre 100 miglia in mare aperto.
LOWER KEYS: qui esistono sentieri da fare a piedi che attraversano aree naturalistiche dove è possible avvistare i piccoli daini delle Keys. Si trova inoltre una delle spiagge più belle di tutte le Keys: Bahia Honda.
KEY WEST: situata alla fine della collana di isole, che parte dalla punta della penisola della Florida, è la spiaggia più rinomata. La cosa che colpisce è sicuramente l’atmosfera funky, qui la vita sembra muoversi sul testo di una canzone di Jimmy Buffet e celebrare il tramonto come un imperdibile rituale serale.
Il grande fascino di Key West è dovuto anche alla diversità di stili architettonici riuniti questa piccola porzione di terra. Camminando o facendo un giro in bici su William Street da Windsor Lane a Caroline Street si possono vedere tutte le diversità architettoniche presenti sull’isola.
Staccionate in legno di design diversi, casette in legno che sembrano di marzapane, i tipici tetti di Key West e i portici adatti a sedersi con una brocca di limonata per sfuggire al sole.
Ogni stile ha la propria personalità e caratteristica e per trovarli tutti ecco una lista di edifici da non perdere:
Bahamas Stile: 310 & 408 William St, 703 Eaton St.
Stile Vittoriano: 313 William St.
Casette di Marzapane: 530 William St., 615 Fleming St.
Neoclassico di ispirazione Grecia antica: 409 William St., 613 Eaton St. (Donkey Milk House)
Classic Conch Houses (uno stile architettonico tipico di Key West): 531 Caroline St. & 601 Caroline St.
Conch Cottages: per tutto il blocco 600 di William e Ashe St.
Architettura Neoclassica: la “Audubon House”, 205 Whitehead St. A fianco a questa casa son inoltre visitabili i giardini tropicali!
Luoghi che non mancherai di visitare a Key West
Il punto più a sud degli Stati Uniti d’America, conosciuto come Southernmost Point, che si trova tra Whitehead Street e South Street. Troverai una boa in ferro nero con strisce colorate che riporta la scritta “90 miles from Cuba” che è effettivamente la sua distanza dall’isola di Cuba.
Ernest Hemingway home and Museum: si sa che Hemingway ha vissuto in molti luoghi al mondo, uno di questi è Key West. La sua casa è oggi un museo visitabile da tutti. Le guide interne ti accompagneranno durante il percorso. In questa casa lo scrittore realizzò molti dei suoi libri e il suo studio è una delle parti più emozionanti della visita. Una curiosità: i gatti che abitano ancora la casa hanno 6 dita!!
Harry S. Truman Little White House: questa piccola “casa bianca” venne scelta come residenza dal trentatreesimo Presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman. Oggi è un museo aperto al pubblico.
Custom House-Key West Museum of Art and History: un affascinante edificio di mattoni rossi costruito nel 1891, in passato è stato tribunale, ufficio postale e anche Palazzo del Governo. Oggi è diventato un Museo che ospita numerose opere d’arte e svariate testimonianze sulla storia di Key West e delle Keys.
Cosa comprare alle Florida Keys
Dall’inizio alla fine, le isole Keys, presentano una offerta di prodotti da acquistare che è una vera e propria esperienza nella vacanza.
Troverai il meglio nelle creazioni casual. Scoprirai oggetti unici e accessori alla moda, dall’abbigliamento elegante all’abbigliamento vintage, dagli oggetti d’antiquariato alle ceramiche artigianali. I negozi di gioielli offrono incredibili pezzi firmati con design personalizzati, pieni di gemme scintillanti e diamanti incastonati in platino, oro o argento. Oggetti per la nautica, magliette divertenti, ciondoli memorabili che potrai portare a casa come regali ad amici e parenti.
Dove dormire alle Florida Keys
PIER HOUSE RESORT&SPA: bellissimo resort situato in una posizione strategica, su una spiaggia privata nel centro storico di Key West. Dista 1 minuto a piedi da Duval Street, la strada principale, e offre un centro benessere completo e l’accesso immediato alla spiaggia.
OCEAN POINT SUITES AT KEY LARGO: struttura alberghiera situata nella città di Tavernier, che offre suites eleganti, un offre un ristorante in loco, una piscina all’aperto, campi da tennis e accesso diretto alla spiaggia.
ISLANDER RESORT: un resort tranquillo e attrezzato, direttamente sulla spiaggia. Offre sistemazioni spaziose e un facile accesso alle attrazioni e alle attività delle Florida Keys.
Se oltre alle Florida Keys ti interessa fare un Tour della Florida, leggi qui!
Se hai bisogno di aiuto per organizzare il tuo itinerario nelle Florida Keys, compila il form qui sotto e penseremo a tutto noi!
Il fry bread è un pane dei nativi americani, e ne esistono molte versioni, a seconda della regione e della tribù. Tra le varie ricette troviamo quelle con lievito e farina di mais, e altre con l’aggiunta di grasso animale o vegetale, strutto, o un altro grasso, e potrebbero includere anche un uovo.
Il pane fritto divenne parte della cultura indiana intorno al 1860 quando i Navajos furono imprigionati a Fort Summer e provvisti solo di farina e strutto. Gli indiani si adattarono e nacque il pane Navajo. Il piatto è stato ampiamente adottato da molte altre tribù sul tutto il territorio nordamericano.
Official State Bread of South Dakota
Il South Dakota ha designato il pane fritto come pane ufficiale dello stato nel 2005. Conosciuto anche come “pane squaw” in alcune zone.
Questo piatto viene servito con condimenti dolci come miele o zucchero a velo, o come “taco Navajo” con condimenti come fagioli, carne di manzo macinata, lattuga, cipolle, pomodori e formaggio a pezzetti.
Dopo che gli indiani d’America furono trasferiti nelle riserve alla fine del 1800, furono loro razionate farina, latte in polvere, sale e strutto. Il pane fritto è comune nelle culture degli indiani d’America in tutti gli Stati Uniti, nel Sud Dakota però è tradizionalmente fatto con il lievito invece che con il bicarbonato di sodio come il “taco Navajo”. Questo perché le tribù del Sud Dakota erano provviste di lievito invece che di bicarbonato di sodio nella riserva.
In genere si associa il pane fritto con i pawwows e i wacipis, eventi dove la gente si riuniva e i commercianti vendevano il cibo. Questi incontri iniziarono nella prima metà del XX secolo e continuano ad esistere ancora oggi, soprattutto nella stagione estiva, quando le temperature permettono di stare piacevolmente all’aperto. Questo pane viene inoltre utilizzato per le feste in famiglia e durante le festività.
Dove mangiare il Fry Bread nel Great American West
Nord Dakota:
Nella riserva di Ft.Bertold a NEW TOWN. Questa comunità rurale ha un ottimo Native American fry bread nel fast food indiano TDH Fast Foods dove costa dai 6 agli 8 $ a seconda della dimensione, small, medium, large.
South Dakota:
Esperienza assolutamente da fare al Crazy Horse Memorial al Laughing Water Restaurant dove sarà possible mangiare con vista sulla spettacolare montagna che stanno modellando a forma di Cavallo pazzo. Qui ne servono due tipi:
Native American Taco
Pane fritto indiano fatto in casa con carne dei taco, fagioli fritti, lattuga, pomodori, formaggio, cipolle, salsa e panna acida. Oppure, vengono serviti dolci con una salsa di bacche calda, cannella o miele!
Tatanka Stew
Fatta con tagli di prima scelta di bisonti delle Black Hills, cotti lentamente con carote, piselli dolci, cipolle e patate. Fritto in una miscela di condimenti gustosi e servito con pane fritto indiano.
Altra ottima alternativa dove mangiare il fry bread in South Dakota: CEDAR PASS LODGE del Badlands National Park, un parco con panorami mozzafiato!
Montana:
Al Custer Battlefield Trading Post & Cafe nel cuore del Crow Country, direttamente dall’altra parte del Little Bighorn Battlefield, il campo di battaglia.
Qui possiamo trovare:
Crow Indian Taco best seller di fama mondiale! Un autentico Fry Bread indiano con carne di manzo, fagioli, formaggio, lattuga, pomodoro e olive. Servito con salsa e panna acida $10.99
Frybread con miele è ottimo come contorno o come dessert. $5.99
Idaho:
A Fort Hall Indian Reservation, The Camas Sports Grill presso lo Shoshone Bannock Casino che offre un’ampia scelta per colazione, pranzo e cena. Tra le migliori proposte ci sono la colazione a base di pane fritto, i nachos dell’Idaho e la carne di bisonte.
al Red Tail Bar & Grill nella riserva di Coeur D’Alene si trova l’Indian Fry Bread fatto con la ricetta tradizionale. Viene servito con miele locale marmellata di bacche nello specifico huckleberry e burro montato $9.95
Fry Bread Ricetta
Ingredienti x 8 pezzi:
230gr di farina 00 1 cucchiaio di zucchero 1 cucchiaino di sale 1 cucchiaio di lievito istantaneo 30 gr di Burro 50ml di latte 25ml di acqua 1 Uovo
Mescolare la farina, il lievito in polvere, il sale e lo zucchero in una ciotola
Aggiungere il burro sciolto, il latte, l’uovo, l’acqua tiepida e mescolare l’impasto.
Una volta formata una palla di impasto cospargere con olio esternamente e lasciare riposare per 30 minuti. Stendere l’impasto su un tagliere ben infarinato e dividere la pasta in pezzi della dimensione del palmo. Formare dei pezzi circolari con il buco al centro.
Friggere i pezzi in olio caldo (circa 350 gradi) per 3 minuti, fino a quando non saranno dorati.
RINGRAZIAMO PER TUTTE LE INFORMAZIONI FORNITE SU QUESTI STATI THEMA NUOVI MONDI
Il Montana, uno dei 50 Stati, a nord ovest degli USA, sorprende per la vastità e la bellezza del territorio. È il quarto stato per grandezza con solo 1 milione di abitanti. La flora e la fauna sono spettacolari e ovunque si vada i panorami lasciano senza fiato. Una tappa del nostro recente viaggio in Idaho e Montana ha avuto luogo alle Kootenai Falls, una delle più grandi cascate a scorrimento libero del nord-ovest. Non a caso sono state il set delle riprese del film “River Wild”, il fiume della paura, con Meryl Strip.
A valle di Libby, una piccola cittadina, il fiume Kootenai entra in un canyon e si trasforma in impressionanti cascate. L’area è considerata sacra per gli indiani Kootenai i cui antenati abitavano la regione.
La Foresta Kootenai e le cascate si trovano nell’angolo più a nord ovest dello stato del Montana, al confine col Canada e l’Idaho. Si raggiungono molto facilmente percorrendo la US HWY 2 nel tratto che va da Libby a Troy. La stessa “autostrada” è un vero e proprio gioiello con scorci incantevoli. Un viaggio alle Kootenai Falls in Montana regala emozioni uniche.
Come raggiungere le cascate
Un sentiero nel bosco porta dal parcheggio dell’autostrada fino al ponte sospeso e alle cascate. Il sentiero sterrato si snoda tra gli alberi e offre viste panoramiche sul fiume. Si passa sopra uno speciale ponte pedonale chiuso che sormonta un doppio binario della ferrovia, poi si scende e il sentiero si dirama in due direzioni: a sinistra fino al ponte sospeso, a destra si arriva sopra alle cascate. L’attraversamento del ponte sospeso potrebbe non essere adatto a tutti ma la vista e l’esperienza sono impagabili.
Il fiume, le cascate e le rocce circostanti creano un luogo unico che trasmette a tutti coloro che lo visitano la forza della natura. In inverno, le cascate si trasformano in uno spettacolare flusso di acqua ghiacciata, e si possono vedere aquile calve appollaiate tra i nudi alberi di cotone lungo il bordo del fiume.
Dove mangaire alle Kootenai Falls
Adiacente il parcheggio è presente un’area picnic in un boschetto, all’inizio del percorso che porta alle cascate, con tavoli da picnic, aree di cottura per barbecue e servizi igienici. Per quanto riguarda i servizi igienici non aspettarti di trovare bagni puliti e curati, sei comunque in un parco in mezzo alla natura e bisogna un po’ adattarsi. Da maggio a settembre è aperto anche un chiosco che offre bevande fresche e cibo.
Se la curiosità ti assale e vuoi fare un viaggio virtuale in Idaho e Montana ti invitiamo a guardare il video del nostro tour. Trovate il tour alle Kootenai Falls al minuto 09:15.
Dove dormire vicino alle Kootanai Falls
VENTURE INN, LIBBY: struttura a 15 minuti di auto dalle cascate, con piscina riscaldata e vasca idromassaggio. Offre una vista panoramica sui Monti Cabinet e ha un ristorante interno. COUNTRY INN, LIBBY: altro hotel a Libby comodissimo per raggiungere le cascate. Offre la colazione gratuita ed è una struttura semplice ed essenziale.
Prima di partire alla scoperta del Montana ricordati di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria e una polizza annullamento. In questo modo potrai salire sull’aereo senza pensieri e non perderai neanche un euro nel caso un imprevisto ti impedisse di partire.
Boston è una delle più antiche città degli Stati Uniti, una città che ha fatto la storia dell’America. Inoltre è il punto di partenza più comodo, in arrivo dall’Europa, per visitare gli stati del New England. Vediamo insieme cosa visitare in due giorni.
Come arrivare a Boston
Le compagnie aeree che atterrano al Boston Logan International Airport sono parecchie. Una volta al terminal degli arrivi internazionali il primo step da affrontare è il controllo dell’immigrazione. Chi arriva per la prima volta negli USA con l’Esta viene indirizzato in una particolare fila dove i controlli vengono fatti da un ufficiale. Chi è già stato negli USA con Esta viene invece indirizzato alla fila dove i controlli vengono fatti da una macchina automatica. La procedura è molto semplice e disponibile anche in italiano. La macchina rilascia un tagliando che verrà poi controllato e ritirato da un ufficiale all’uscita, prima di entrare nell’area ritiro bagagli.
Come spostarsi dall’aeroporto al centro città
Prese le valige, per chi viaggia in autonomia, trasferirsi dall’aeroporto alla città è molto semplice in quanto il centro città dista circa 20/30 minuti. In base a dove dovrai spostarti puoi scegliere diverse opzioni:
Metropolitana Blue Line: sali a bordo dei bus navetta gratuiti Massport (linea 22, 33 o 55 per “MBTA Blue Line”) all’esterno del tuo terminal. I bus navetta Massport dispongono di uno spazio per il deposito bagagli e ti lasceranno direttamente davanti alla stazione dell’aeroporto dove potrai acquistare il biglietto CharlieTicket alle biglietterie automatiche all’interno dell’atrio della stazione. La metro ti porterà direttamente a Back Bay o Downtown Boston.
Taxi: sali a bordo di un taxi appena fuori dal terminal di arrivo e fatti portare direttamente a destinazione. Le tariffe si aggirano sui 35$ per la corsa a Downtown e Back Bay Boston. Non dimenticare che la mancia è obbligatoria!
Bus Condiviso: sali sui minibus massimo 10 posti condivisi con altre persone e fatti portare in Hotel, il costo si aggira sui 30$ a persona. Puoi acquistare il biglietto anticipatamente sul nostro SHOP ONLINE.
Dove dormire a Boston
Avendo soggiornato a Boston svariate volte, posso certamente dire che la zona migliore per alloggiare e raggiungere facilmente molti luoghi di interesse della città è Copley Squaree Back Bay.
Ti indico qui alcuni hotel della zona che sono davvero ottimi :
Copley Square Hotel: un piccolo boutique hotel a due passi dalla Copley Square e dalla Boston Library. Camere eleganti e ben fornite. Solitamente ha un buon rapporto qualità prezzo.
Boston Marriott Copley Place: elegante hotel che si trova praticamente a ridosso del Prudential center di Boston dove si trovano negozi e ristoranti, una galleria coperta di vetri, estremamente piacevole.
Se invece vuoi provare altre zone della città :
Revere Hotel Boston Common: lussuoso hotel con pareti decorate con opere d’arte locali . Situato in zona centralissima ha una terrazza all’ultimo piano con vista su Back Bay.
Boston cosa visitare
La città è facilmente percorribile a piedi e le distanze non sono enormi come in altre metropoli degli Stati Uniti.
Copley Square
Partiamo dunque da Copley Square, una piazza dove gli stessi bostoniani amano passeggiare e trascorrere del tempo.
Gli edifici che colgono immediatamente l’attenzione di chi la percorre sono il palazzo di vetri chiamato John Hancock Tower, il più alto grattacielo del New England, e la Trinity Church, una chiesa costruita a fine ‘800 in stile neoromanico, che si riflette sui vetri della torre dando immediatamente al visitatore un quadro riassuntivo dello stile della città che alterna moderno e antico. Al lato opposto della piazza la bellissima Boston Public Library, la più antica biblioteca degli Stati Uniti, aperta tutti i giorni della settimana e visitabile senza alcun costo d’ingresso.
A lato della piazza anche il Fairmont Copley Plaza hotel, un simbolo per la capitale, che sin dai primi del ‘900 ha ospitato importanti personalità.
A breve distanza da Colpey Square si trova Newbury Street, elegante strada, costeggiata da edifici in stile coloniale con negozi e ristoranti, nel benestante quartiere di Back Bay.
Boston Public Garden
Proseguendo su questa strada in direzione est si arriva al Boston Public Garden. Entrando in questo parco urbano è immediato il senso del bello e della tranquillità. Alberi e piante provenienti da tutto il mondo si alternano creando giochi di colore diversi in ogni stagione e ancora più strabilianti in autunno e primavera. Dal quartiere di Back Bay si accede ai giardini pubblici da un imponente cancello in ferro e dopo pochi passi si viene accolti dalla statua di Washington a cavallo.
Proseguendo poi in direzione di Charles Street si attraversa un romantico ponte che sormonta un lago artificiale dove, da aprile ad ottobre, navigano le Swan Boats, barche a forma di cigno che rallegrano i visitatori più piccini e i gli innamorati.
La vista della città da questo punto del parco è incredibile e per gli amanti della fotografia sicuramente un luogo da non perdere.
Beacon Hill
Continuando in direzione di Beacon Hillin un angolo del parco si trovano anche delle statue di bronzo raffiguranti mamma anatra e i suoi anatroccoli. Queste statue sono care agli abitanti di Boston poiché sono i personaggi di una favola famosa che si svolge nelle acque del Charles River, il fiume che divide Boston da Cambridge, e spesso si possono trovare vestite con abitini di diverso genere in base agli avvenimenti e alle festività.
Arrivati a Beacon Streetbasta risalire una delle vie che portano sulla collina del quartiere più antico della città, Beacon Hill, per ritrovare uno strano gusto europeo negli edifici. In effetti questo è il luogo dove i primi coloni benestanti costruirono le proprie case e, da sempre, abitare in questa zona è sinonimo di aristocrazia e benessere economico. Un insieme di case dai mattoncini rossi e stretti vicoli si sussegue in grande armonia.
Una delle vie più fotografate è Acorn Street dove ancora ci sono i lampioncini a gas e pavimentazione a ciottoli.
Passeggiare qui durante il periodo che precede Halloween o le festività natalizie ha davvero un grande fascino poiché tutte le case sono addobbate a festa e creano una magica atmosfera.
Tornando poi su Beacon Street si arriva alla Massachusset State House, il campidoglio, un edificio imponente sovrastato da una cupola in foglia d’oro. Arrivare sul far del tramonto quando le luci illuminano il palazzo, ma il cielo non è ancora completamente buio, è bellissimo.
Questo edificio iniziato nel 1795 è stato preso nel tempo come esempio per altre State Houses degli States.
Si può poi proseguire per il Boston Common, il parco pubblico più vecchio d’America. Da questo parco inizia anche il Freedom Trail, un percorso di mattoncini rossi di circa 4 km che tocca i luoghi storici più importanti della città, che hanno segnato la storia della Rivoluzione Americana.
Duck Tour
Un modo semplice e divertente per visitare la città è il Duck Tour che attraversa le vie del centro e le zone di maggiore interesse storico per poi immergersi nelle acque del Charles River e ammirare Boston e Cambridge (sede delle due famosissime università MIT e Harvard) dall’acqua.
Sul mezzo, a forma di barca con le ruote, è sempre presente una guida di lingua americana che accompagna e intrattiene i viaggiatori raccontando non solo notizie storiche ma anche curiosità e avvenimenti particolari. Per gli italiani è possibile richiedere le cuffie ed ascoltare una voce registrata che man a mano che si incontrano i punti di interesse spiega la storia e le notizie importanti. La parte migliore arriva proprio quando la barca si immerge nelle acque del fiume e naviga tra Cambridge e Boston. Da lì la vista è stupenda e la navigazione estremamente piacevole.
Boston è inoltre famosa per i bellissimi festeggiamenti dell’Independence day, il 4 Luglio di ogni anno, che avvengono proprio sul fiume e in tutta la città. Da qui è scaturita la Guerra d’Indipendenza e la città stessa racchiude in se l’essenza del senso di libertà che permea profondamente tutti i 50 Stati Federali. Il Duck tour, che dura circa 2 ore, parte e termina al Prudential Center, rinomato centro commerciale dove si trovano ristoranti negozi e uffici. La bellezza di questo luogo sono i grandi corridoi tra palazzi, racchiusi tra vetrate che permettono di fare shopping o fermarsi a mangiare anche durante le giornate più fredde. Per chi ama le terrazze panoramiche, all’interno del Prudential Center si trova l’ingresso della Prudential Tower, la seconda torre più alta della città, dove al 50 piano si trova lo Skywalk Observatory una piattaforma con vista a 360 gradi sulla città.
Freedom Trail
Come anticipato dal Boston Common, è possibile seguire il Freedom Trail, che attraversa Boston toccando tutti i punti di maggiore interesse storico legati alla guerra d’indipendenza.
Una delle prime tappe è il Granary Buryng Ground, luogo di sepoltura di alcuni patrioti importanti tra cui John Hancock e Paul Revere, si prosegue poi verso la King’s Chapel e la First Public School, la prima scuola degli Stati Uniti. in successione si trovano l’Old South Meeting House e l’Old State House, il più antico edificio pubblico di Boston dove fu letta per la prima volta la dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Arrivati al Faneuil Hall, “la culla della libertà”, luogo in cui Samuel Adams tenne un discorso pubblico contro il dominio inglese, si ha la possibilità di entrare al “Quincy Market”, un mercato coperto che propone le specialità culinarie della città e del New Enlgand.
QUINCY MARKET
Questo mercato coperto è una stupenda chicca da non perdere per assaporare non solo il buonissimo cibo dei banchetti, ma soprattutto per godere del luogo, come gli stessi abitanti di Boston che ogni giorno si fermano per un pasto veloce. Al centro del mercato si trova una zona coperta allestita con tavoli e sedie dove poter consumare il pasto.
Un piatto assolutamente da gustare qui è la “Clam Chowder”, una crema di latte con vongole e frutti di mare servita all’interno di una pagnottella tonda. Di tutte le “Clam Chowder” che ho mangiato in giro per gli Stati Uniti questa rimane la migliore!
Altra tipicità da assaggiare è il panino con l’astice, il “Lobster Roll”!!
Attorno al mercato si trovano tanti altri negozi dove poter acquistare di tutto, uno tra i miei preferiti è il “Christmas in Boston” un enorme negozio su due piani con le decorazioni natalizie più disparate e particolari che si possano vedere in giro.
Continuando poi sul percorso dei mattoncini rossi del Freedom Trail in Union Street si trova il ristorante più antico della capitale: la “Union Oyster House” un National Historic Landmark. Al piano superiore del ristorante c’è un tavolo dedicato a John Fidgerald Kennedy, il suo tavolo preferito e più prenotato.
Proseguendo si attraversa tutto il quartiere italiano, Little Italy, e si arriva alla casa di Paul Revere, oggi casa museo, e alla Old North Church. Da li si raggiunge un ponte che attraversa al Charles River e che porta all’ultima tappa del percorso: la USS Constitution, una nave costruita nel 1797, la più vecchia al mondo ancora galleggiante, e che ha ottenuto la fama di essere inaffondabile.
Se le gambe non reggono per la passeggiata di ritorno potete sempre chiamare un taxi che con circa 20$ vi riporterà al Boston Common.
Dove mangiare a Boston
Per provare le specialità di pesce della zona non perdere l’Atlantic Fish Companyal 761 di Boylston Street. Assolutamente da provare l’astice, la tartare di tonno e le ostriche.
Alto locale imperdibile è Union Oyster House (41 Union St), il più antico di Boston, che serve ancora il pesce in un edificio d’epoca risalente al 1826. Da qui sono passati uomini e donne importanti, primo fra tutti J. F. K.. Al primo piano trovi ancora il tavolo dove era solito sedersi.
Boston ha davvero tanto da offrire e due notti non sono sufficienti per poter godere di tutta l’offerta culturale e turistica. Solo per citare alcune attrattive:
Harvard e MIT , le due università che propongono visite guidate dagli studenti stessi
Tutti i luoghi Kennedyani, tra cui la John F. Kennedy Library
Il Museo di Scienze
l’Acquario, per grandi e piccini
il Museo of Fine Arts, con opere che spaziano dall’antico Egitto all’arte contemporanea, e tanto altro.
Prima di partire per Boston non dimenticare di sottoscrivere l’assicurazione sanitaria e la polizza annullamento che ti coprono in caso di imprevisti pre-partenza e malattia.
Come sempre noi di Lasciati Viaggiare siamo a disposizione per offrirti una consulenza personalizzata ed organizzare un viaggio indimenticabile! Compila il form qui sotto per essere ricontatt*!
Il secondo giorno del nostro viaggio a Philadelphia è iniziato dopo una sveglia all’alba, chiaramente dovuta al fuso. Ci siamo preparate per la lunga passeggiata che avevamo deciso di intraprendere. A breve distanza dal Penn’s View Hotel, dove soggiornavamo, dopo un piccolo percorso a piedi ci siamo trovate in una zona della città caratterizzata da strade strette con edifici tipici e storici del diciottesimo secolo: il National Historic Landmark di Elfreth’s Alley.
La strada prende il nome da Jeremiah Elfreth un fabbro e locandiere del diciottesimo secolo. Tra gli abitanti del vicolo c’erano commercianti con le loro famiglie, tra cui maestri d’ascia, fabbri d’argento e di peltro, soffiatori di vetro e costruttori di mobili. Le case in stile georgiano e federale e il pavimento di ciottoli del vicolo erano comuni a Philadelphia durante questo periodo. Il quartiere attorno a questa strada nel tempo è cambiato ma essa si è mantenuta tale e per questo nel 1934 fu fondata l’Elfreth’s Alley Association (EAA), per preservare le strutture storiche del vicolo.
Questo luogo è in effetti un piccolo gioiellino e passeggiarci è un po’ come fare un tuffo nel passato.
Abbiamo poi ripreso il cammino per visitare la Liberty Bell che si trova all’interno di un edificio a ridosso della Independence Hall e dell’Old City Hall. L’ingresso è gratuito ma per accedere bisogna passare controlli di sicurezza abbastanza accurati.
Si racconta che la campana, una volta posizionata sulla torre dell’Independence Hall, suonò l’8 Luglio del 1776 per chiamare a raccolta i cittadini ad ascoltare per la prima volta la lettura della dichiarazione d’indipendenza americana. In seguito, la Liberty Bell acquisì importanza quando gli abolizionisti nei loro sforzi per porre fine alla schiavitù in tutta l’America la adottarono come simbolo. Capita l’importanza di questo simbolo, essere lì vicino, e fare una foto diventa davvero emozionante.
All’uscita, dopo aver fatto qualche foto all’Independence Hall e all’Old City Hall, abbiamo deciso di andare a caccia dei famosi murales di Philly dirigendoci verso il museo dei Magic Gardens.
Ovviamente non poteva mancare una breve sosta da Sturbucks per un caffè americano e una scaldatina!!
Ripresa la strada durante il percorso abbiamo iniziato ad incontrare edifici con facciate abbellite da mosaici particolari e bellissimi. A breve distanza ci siamo trovate di fronte all’ingresso dei Magic Gradens.
Questo museo è un giardino di tunnel di mosaici multicolore costruito da Isaiah Zagar, il quale ha dedicato gran parte della sua vita ad abbellire e riqualificare la zona di South Philly. I giardini lasciano a bocca aperta, in alcune zone molto belli in altre un po’ ridondanti, sono stati costruiti con materiali di recupero e assorbono l’attenzione del visitatore con la loro magia.
Al termine della visita la nostra passeggiata è proseguita alla ricerca dei murales più famosi della città e tornando verso la city hall ne abbiamo trovati svariati di grandi dimensioni e bellezza.
Il murale “Famous Frank” di David McShane è davvero singolare. L’artista ha scelto dei “Francesco” che avevano un legame con la città o con lui o che avevano facce interessanti da dipingere. Questo murale fa parte del City of Philadelphia Mural Arts Program e si trova sul famoso miglio dei Murales “Mural Mile”. In questa parte ci sono Frank Sinatra, Frank Morgan e San Francesco d’Assisi.
Il Philadelphia Muses, situato all’angolo tra la 13esima e la Locusts Street, presenta le nove muse greche classiche dell’arte e ognuna di esse è modellata su un vero abitante di Philadelphia. Ad esempio, la donna con l’abito verde è la musa della Performance e l’uomo con il cappotto è la musa della Parola.
Il tema di questo murale chiamato Finding Home ruota attorno ai senzatetto ed è stato realizzato con l’aiuto di alcuni residenti senza fissa dimora di Filadelfia.
Questo murale che a noi è piaciuto molto è chiamato Donne del Progresso e rappresenta il cambiamento nel lavoro e nel ruolo delle donne.
Approfittando dell’opportunità di risalire gratuitamente su One Liberty Observation Deck siamo tornate a godere del calar del sole sulla città dall’alto di questo grattacielo. Il tramonto è sempre affascinante soprattutto se visto da una posizione così speciale.
La giornata però non era ancora terminata: ci aspettava l’accensione dell’albero di Natale e lo spettacolo. Siamo dunque andate a prendere posto tra la folla attorno all’albero nell’attesa della festa. Con tutta probabilità eravamo le uniche italiane in mezzo agli abitanti della città e dintorni, una meravigliosa sensazione sentirsi parte dei locali. All’arrivo di Santa Claus, che sembrava effettivamente essere il vero babbo natale, non abbiamo esitato a chiedere una foto insieme! L’emozione è poi salita quando la festa è iniziata e dal palco hanno iniziato il count down per l’accensione delle luci. La nostra serata è terminata con un vin brulè ai mercatini di Natale e gli occhi e il cuore colmi di gioia.
L’accensione dell’albero di Natale negli Stati Uniti è sempre un’emozione, ovunque ci si trovi, dalle grandi città ai piccoli paesi, dal Rockefeller Center sino a Newport nel Rhode Island. Il clima non è sempre favorevole e le temperature possono essere rigide ma il nostro consiglio è di visitare almeno una volta gli Stati Uniti dalla fine di Novembre ai primi di Dicembre e vivere una vera esperienza USA.
In questo periodo in cui siamo costretti a casa, abbiamo pensato di portarti in viaggio con la cucina. I sapori e le ricette del mondo possono aiutarci a viaggiare e a conoscere la cultura e la storia dei popoli che abitano la nostra terra.
La cucina Tex-Mex nasce all’inizio del 1900 dopo la costruzione della ferrovia che ha unito il Texas al Messico e che ha permesso gli spostamenti di persone e beni tra i due stati. Le Fajitas, in particolar modo, arrivano dai vaqueros, i cowboy messicani a cui veniva data in paga la carne meno pregiata dei manzi: una delle parti era la falda, che pur non essendo molto tenera era molto saporita pertanto veniva lasciata a marinare per alcune ore nel lime per ammorbidirsi e tagliata a striscioline da grigliare. Per rendere poi il piatto più appetitoso veniva mangiata assieme alle tortillas di mais.
Il successo di questo piatto arriva nel 1969 in occasione di una festa di paese durante la quale un vaquero di nome Sonny Falcon inizia a vendere Fajitas presso uno stand per proporre un piatto nuovo e ricavarne qualche introito. Ben presto il piatto diventa molto popolare in tutti gli Stati Uniti e viene inserito nei menù di molti ristoranti.
Le Fajitas che mangiamo oggi sono molto più ricche rispetto a quelle dei vaqueros dei primi del ‘900 e durante un viaggio negli Usa, è molto probabile imbattersi in un ristorante Tex-Mex che offre non solo Fajitas ma anche tacos, nachos, burritos, chili con carne e altre specialità.
Per preparare a casa questo piatto appetitoso segui il video e la ricetta qui sotto (non è esattamente la ricetta originale ma il meglio che si possa fare con gli ingredienti che si trovano in Italia):
INGREDIENTI PER IL RIPIENO DI CARNE E VERDURE
Controfiletto di manzo 400 g Petto di pollo 400 g Peperoni rossi e gialli 600 g Cipolle bianche 250 g Olio di oliva (se l’avete possibilmente di mais) 4 cucchiai Paprika 1 cucchiaio Aglio in polvere 1 cucchiaino Origano 1 cucchiaino Succo di 1 lime o 1/2 limone Sale fino q.b. Pepe nero q.b.
PROCEDIMENTO
Tagliare la carne a fettine sottili, metterla a marinare per qualche ora con olio, sale, pepe, succo di lime, paprika, aglio e origano. Tagliare a fettine sottili i peperoni e la cipolla e soffriggerli in una padella. Quando cotti aggiungere la carne e lasciare cuocere bene.
INGREDIENTI PER LA PANNA ACIDA
Panna liquida ml 250 Yogur bianco non zuccherato gr 70 Limone 1 cucchiaio
PROCEDIMENTO
Mescolare i tre elementi in una ciotola e lasciare riposare per 10 ore con un canovaccio sopra a temperatura ambiente poi spostare in frigorifero.
INGREDIENTI PER PICO DE GALLO
Pomodori gr 200 Cipolla gr 50 sale qb Succo di 1/2limone o 1 lime Peperoncino 1 (opzionale) Cumino (opzionale)
PROCEDIMENTO
Tagliare i pomodori in pezzi piccoli, porli in una ciotola e salarli, aggiungere la cipolla tagliata a pezzetti piccoli , inserire anche il succo del lime e regolare di sale a piacimento.
INGREDIENTI PER GUACAMOLE
Avocado maturo 1 Succo di 1 lime sale qb pepe qb Scalogno 10gr (opzionale) peperoncino verde (opzionale)
PROCEDIMENTO
Tagliare in due l’avocado, togliere il nocciolo ed estrarre la polpa. In una ciotola schiacciare l’avocado con una forchetta ed aggiungere sale pepe e lime.
INGREDIENTI PER FAGIOLI NERI MESSICANI
Fagioli neri essiccati 300gr Scalogno 1 Spicchi di aglio 3 Olio qb Sale qb Pepe qb
PROCEDIMENTO
Mettere in ammollo in acqua i fagioli per 10 ore. Tagliare e tritare cipolla e aglio. Soffriggere aglio e cipolla con olio in un tegame capiente e aggiungere i fagioli precedentemente scolati dall’acqua. Soffriggere i fagioli qualche minuto e poi aggiungere 75ml di acqua per 100gr di fagioli. Lasciare cuocere fino a quando non saranno teneri. Nel caso l’acqua finisca e i fagioli non siano cotti, aggiungere altra acqua. Al termine della cottura schiacciare un piccola quantità di fagioli per creare una cremina.
Le Tortillas potranno essere farcite a proprio gusto inserendo uno o più elementi all’interno.
Se ne hai la possibilità, abbina un buon Margarita al pasto. Non ci resta che augurarvi BUON APPETITO!
Se vuoi vivere una vera esperienza Tex-Mex non perderti i nostri viaggi!
Le Cascate del Niagara, meglio note come Niagara Falls, sono una delle attrazioni naturali più belle del mondo, sicuramente da includere nella lista di cose da vedere almeno una volta nella vita. Situate a Nord-Est dell’America del Nord, tra gli USA e il Canada, precisamente a metà strada tra la città di Buffalo e quella di Toronto, sono per la loro vastità tra i più famosi salti d’acqua del mondo, pur non essendo i più alti (misurano infatti solo 52 m di salto).
La vastità, la bellezza paesaggistica e la fama, rendono le Cascate del Niagara le più famose del pianeta, scopriamo insieme quindi come raggiungerle e come fare i migliori tour per apprezzarle in tutto il loro splendore.
Come raggiungere le Cascate del Niagara
Come anticipato, le Niagara Falls si trovano in una vera e propria posizione strategica, a metà strada tra Stati Uniti e Canada, ideale per chi organizza un tour di questi due paesi e non vuole perdersi le sue magnificenze. Le città prossime sono Buffalo negli USA e St. Catharines nel Canada, ma non molto distante troviamo anche Toronto (circa 130 Km di distanza) e New York (circa 650 Km di distanza percorribili anche in autobus). Essendo una meta super gettonata, i tour organizzatiper visitarle proliferano e non sarà difficile dunque poterle visitare. Che sia un tour in battello (per i più temerari che non temono i bagnarsi) o un tour ufficiale, il più riconosciuto è l’Hornblower Niagara Cruises che parte dall’area canadese chiamata Clifton Hills. Solo 25 dollari canadesi, per poter ammirare tutte e tre le cascate in un viaggio della durata di circa mezz’ora.
Cosa vedere alle Cascate del Niagara
Contrariamente a quanto si pensi, in realtà le cascate sono tre e prendono il nome comune dal fiume che le origina, ovvero il fiume Niagara. I tre maestosi salti d’acqua sono chiamati Horseshoe Falls, American Falls e Bridal Veil Fall ed i particolari nomi sono dovuti proprio all’aspetto delle location: le Horseshoe (“ferro di cavallo” per la loro forma a U) sono le più potenti, mentre Bridal Veil (“velo da sposa”, così come appaiono se osservate dal basso) sono le più piccole. Oltre alle cascate però, un’altra bellissima attrazione circostante sono le isole. Pur essendo piccole e disabitate, vale la pena visitare alcune di loro, come le suggestive Goat Island, Three Sisters Island e Luna Island per godere di un diverso ed altrettanto spettacolare punto di vista sulle Niagara Falls.
Quando andare alle Cascate del Niagara
Il clima tipico delle cascate del Niagara è continentale, con inverni rigidi ed estati calde. L’estate è il periodo ideale per osservare gli imponenti getti d’acqua e rinfrescarsi con quest’ultimi! Per i temerari del freddo però, l’inverno è la stagione più suggestiva, con le cascate che diventano vere e proprio sculture di ghiaccio.
Dove dormire alle Cascate del Niagara
BEST WESTERN SUMMIT INN: quest’hotel si trova vicinissimo alle Cascate del Niagara e offre un facile accesso alle attrazioni della zona e dispone di numerosi servizi in loco, tra cui la colazione quotidiana gratuita. ECONO LODGE AT THE FALLS NORTH: un’altra struttura strategica per visitare le Cascate del Niagara, che offre la colazione gratuita ed è dotata di piscina e spazi gioco per i bambini.
Insomma il tour alle Cascate del Niagara è davvero imperdibile in qualsiasi stagione!
Prima di partire per gli Stati Uniti ricorda però di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria e una polizza annullamento. Un’ottima idea è quella di inserire un tour alle Cascate del Niagara all’interno di un viaggio più ampio, come ad esempio una vacanza a New York.
Compila il form e contattaci per scoprire quali sono i migliori tour che portano alle Cascate del Niagara, o per organizzare il tuo viaggio negli Stati Uniti!